COSMOGONIA E NASCITA DEL MITO – DEDICATO A PIER PAOLO PASOLINI (2012-2018)
«Esprimersi e morire o rimanere inespressi e immortali» Pier Paolo Pasolini
Tutto mi apparve in un sogno. Il quadro come voi lo vedete, è nato come un manifesto politico di denuncia e d’affermazione del Mito, persistente in tutte le sue opere. Denuncia che Pasolini fece e per il quale perse la vita, per me rimane un omicidio politico, che fu strumentalizzato e mascherato. Il significato profondo va ricercato entro gli opposti coincidenti del mito e della morte e quella del coraggio delle proprie idee.
Non sapevo quando lo feci che San Sebastiano fosse un santo amato dagli omosessuali e preso da esempio sicuramente per la sua sofferenza. Certo PPP nella sua vita dovette lottare parecchio contro tutti i dogmi della società italiana di quegli anni.
La sua opera magmatica è rappresentata nel mio quadro dalla colonna che, come una colata di lava si erge alle sue spalle, fondamentalmente simbolica che si iscrive in un universo profondamente ancestrale, pagano/arcaico, mitico e poetico al pari della sua opera: la scena alle sue spalle ed ai suoi piedi, il colosseo quadrato, gli scudi DC messi a rovescio, la statua con la tiara crociata a sinistra della stessa architettura del ventennio. Pasolini i fascisti li conosce bene, diffamato, perseguitato e aggredito fisicamente. Il neofascismo ha amici tra finanzieri e capitani d’industria, la Curia, con scambi di uomini nei centri del potere.
E poi Ii vicino a lui il compagno con la bandiera per metà in lutto, nell’ombra. Ma lui non soffre legato e colpito dalle frecce… Lui è al di sopra, già trasmutato.
A destra, il corvo ricorrente nei suoi film surrealisti che traboccano di una sana tragicità, contemporaneità dove Pasolini sceglie di raccontare l’incomprensibilità del mondo. Uccello dal significato esoterico che rappresenta una fase dell’OPUS Magnum, la Grande Opera, la nigredo (opera in nero come il “Petrolio”) o caos primordiale permanente, …la progressione spirituale nella la trasfigurazione dell’Arte.
Il mito dell’uomo di oggi, e la sua caduta, distrutto dal progresso inesorabile, mostruoso, atomico, quello corrotto del neocapitalismo con i suoi effetti irreversibili sui cittadini-consumatori e quello industriale che ha oltraggiato la natura.
Eretico come Caravaggio, Giordano Bruno è Pasolini trasformatosi in mito per il coraggio delle proprie idee, per la sua forza veggente e profetica, votato alla ricerca tragica della verità e della luce.
Monica Garroni – Artista – 8 Novembre 2019 Roma